Simboli delle antiche aristocrazie abruzzesi: i dischi-corazza e i dischi ornamentali a traforo

Dalla seconda fase della prima età del Ferro, fino a tutto il periodo orientalizzante ed arcaico (quindi in un periodo compreso tra VIII e VI secolo a.C.), sembra riconoscibile nei contesti funerari abruzzesi il progressivo emergere di una classe dirigente, con tombe di aristocratici ben riconoscibili per i complessi corredi.

Comune ai defunti di entrambi i sessi è la presenza nelle tombe di servizi da banchetto, completi di vasellame fittile e metallico (soprattutto bronzeo) e utensili in ferro per arrostire la carne (spiedi, alari); ciò è indizio del fatto che la donna, assieme al marito, doveva partecipare a feste e simposi alla maniera etrusca. Lo stesso uso del banchetto e del simposio, così insistentemente rappresentato nelle sepolture, è assorbito dall’Etruria.

Un oggetto veramente emblematico dell’elevatissimo status di questi personaggi è il disco-corazza o kardiophylax, parte dell’armamento difensivo dal significato apotropaico e simbolico. Di diversi dischi sono stati persi i dati di contesto, ma altri fanno supporre una diffusione nelle sepolture di area fucense e sangritana e nei territori marrucino, cicolano ed ernico (Papi 1990, pp. 185 ss.); dall’Orientalizzante tale presenza si fa più consistente in quasi tutto il territorio abruzzese. Il kardiophylax, nei due secoli successivi, si canonizza nelle sepolture come distintivo di re (raks-) e principi (nerf), mentre la spada corta (detta “gladio a stami”) e l’elmo a calotta sono appannaggio di tutti i guerrieri (Piceni 2000, p. 114), che vengono così connotati in modo eroico, come dediti al combattimento oplitico e poi (dal VI secolo a.C.) al duello.

Necropoli rappresentative di questa fase sono Alfedena (CH), Atri, Campovalano (TE), Contrada Farina e Colle Fiorano a Loreto Aprutino, Montebello di Bertona, Castiglione a Casauria, Nocciano- Catignano (PE), e soprattutto le località della Marsica e del Fucino. 

La produzione di kardiophylakes si diversifica ben presto in più tipi: nel Fucino in questo momento appare sui dischi-corazza il motivo dell’”animale fantastico” (cd. gruppo “Capena”), dalla valenza fortemente simbolica, con il significato di potere di vita e di morte conferito a chi indossa il disco. La chimera è stata considerata di origine capenate, ipotizzando un ambito che G. Colonna ha definito “safino-etrusco”, ma è più probabilmente anch’essa di origine abruzzese, poiché si trova su un monumento quale la stele di Guardiagrele e sembra difficile giustificare, su un simbolo che celebra un eroe locale, un simbolo appartenente ad un gruppo etnico esterno.

Un’altra tipologia di disco, che però –come già accennato- ha funzione di ornamento femminile, è quella a decorazione geometrica, spesso con decorazioni a traforo (Colonna 2007, pp. 19-22). La decisiva svolta riguardo l’interpretazione di questa classe di reperti è stata permessa negli ultimi anni dal ritrovamento di nuovi esemplari, non più provenienti dal mercato antiquario ma da regolari scavi in necropoli, soprattutto da Lecce dei Marsi e Luco dei Marsi (AQ), Colfiorito (PG) e Fossa (AQ): una parte dei dischi a decorazione geometrica –tra cui esemplari decorati a traforo e in alcuni casi con riporti in ambra- proviene da tombe sicuramente femminili, mentre è stata rilevata la totale assenza di questo gruppo di dischi nelle tombe maschili; una definitiva conferma è stata offerta nel 2006 dallo scavo della tomba 1 della necropoli di Avezzano in località Cretaro, senza dubbio femminile, in cui è stato rinvenuto il disco più complesso tra quelli figurati geometrici.

Vi era dunque una differenziazione dell’utilizzo dei dischi in base al sesso: i dischi maschili, con il simbolo di potere della chimera o senza epísema, erano utilizzati in coppia sul davanti e sul retro del torace ed avevano dimensioni maggiori; i dischi femminili, singoli (o anche in coppia ma asimmetrici[1]) e più piccoli (al massimo 10 cm di diametro), avevano funzione ornamentale ed erano portati su una spalla  o appesi alla cintura.  Probabilmente la coppia di due dischi asimmetrici è ciò che rimane di un tipo di stola, segno del ruolo primario rivestito dalla donna nel suo nucleo familiare (Colonna 2007,pp. 18-19 e fig. 11). Sarebbe possibile un collegamento tra il culto del sole, simboleggiato dal disco, e l’elemento femminile, in analogia con quanto avviene nelle culture dell’Europa settentrionale (Danimarca).    

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Commenti: 1
  • #1

    A (mercoledì, 03 ottobre 2018 16:41)

    A