Pietrabbondante (IS). Cronaca di un viaggio

Sono appena di ritorno dagli scavi di Pietrabbondante (IS), una piccolissima località dell'alto Molise. Scavo lì dal 2010 e ogni volta mi lascio prendere dal fascino per la bellezza unica del sito archeologico: un grande complesso santuariale articolato su terrazze, che comprende tra l'altro un teatro (probabilmente usato come sede per riunioni politiche) in asse con un tempio a tre celle (Tempio B), entrambi databili al II secolo a.C., che è senz'altro il più famoso dei monumenti presenti; altri edifici di culto (Tempio A ed un nuovo edificio appena scoperto) pertinenti a diverse quote cronologiche; una domus publica, edificio legato alla presenza dei più alti magistrati della Confederazione sannita, con un grande portico (stoà), attualmente non ancora aperta al pubblico; ed alcuni edifici e cantieri minori, tra cui a N della domus un complesso termale e una calcara, e a NE del tempio A un terrazzamento rioccupato nel Medioevo (XII-XIII sec. d. C.)

Il santuario, i cui scavi sono iniziati nel 1959, non cessa di riservare sorprese. Attualmente le fasi della frequentazione sono sicuramente più chiare che in passato: il tempio A doveva essere più antico del teatro-tempio B, alla cui destra è situato; ancora precedente sembra essere un edificio posto a valle di entrambi, attualmente in corso di scavo e non visitabile (ma speriamo lo sarà presto). Nel II secolo a.C., sulla scia dei grandi lavori di monumentalizzazione che vengono effettuati nella maggior parte dei santuari italici (esempi molto vicini sono il santuario di Ercole a Sulmona e il santuario di Palestrina) anche quello di Pietrabbondante riceve una sistemazione scenografica e simmetrica. Appare chiara la funzione dell'intero complesso: un luogo sacro ma anche importantissimo a livello politico, in cui confluivano i maggiori rappresentanti di tutto il Sannio, e che fu attivo in modo intensissimo dal IV al I secolo a.C., per poi perdere importanza politica e religiosa a partire dalla guerra sociale (90-88 a.C.) e venire assegnato ai Socelli, famiglia di veterani ed ex militari di Augusto, di cui poco distante si è rinvenuto il mausoleo.

Il tempio B, di grandi dimensioni, è sicuramente l'edificio templare più imponente mai costruito nel Sannio: del tipo con podio alto e gradinata frontale, esso si articola in un portico anteriore, su cui rimangono le tracce delle enormi colonne, e un naos tripartito, le cui celle -sull'esempio della classica architettura templare italica- erano dedicate ognuna ad una divinità (una delle tre doveva essere Ops Consiva, dea delle messi, a cui sono state trovate dediche nel santuario). La gradinata collegava direttamente con la cavea del teatro antistante, che si trova a quota molto più bassa. Il teatro ha solo i 4 filari inferiori di sedili in pietra e una summa cavea (parte più alta della platea) che segue il pendio naturale, e i cui sedili erano forse fatti di legno perchè non hanno lasciato tracce: la particolarità risiede nel fatto che gli schienali dei sedili in pietra sono anatomici, e quindi comodissimi... il primo esempio nella storia! Antistanti alla scena del teatro sono tutti gli apparati tipici dei teatri classici: una frons scaenae (edifici scenici, di cui rimane solo una piccola parte dell'alzato) e due parodoi (entrate laterali per gli attori, o in questo caso per chi doveva parlare in scena). Ciò nonostante, sembra che l'edificio dovesse essere usato piuttosto per riunioni politiche che per rappresentazioni teatrali. In effetti il santuario era il centro focale della vita politica della nazione sannita: tanto che secondo alcuni Pietrabbondante è da identificare con uno dei centri di prima grandezza del Sannio antico (forse Bovianum vetus). 

Nel 2002 è stata scoperta, nella parte meridionale del complesso, una grande struttura riproducente i caratteri delle case private, ma di dimensioni ragguardevoli e collegata con un ampio portico retrostante (stoà), che confina con quello che doveva essere il muro di fondo dell'intero complesso. L'aspetto sconvolgente di questa scoperta è che all'interno del portico sono state trovate tracce di culti assai più antichi di quelli delle divinità finora note, sotto le sembianze di betili (idoli aniconici, a forma di sfera). L'intera struttura, insieme al portico, è stata interpretata come una domus publica, destinata ad ospitare i magistrati della nazione che si recavano al santuario.

Le ricerche attualmente in corso sono dirette dal Prof. Adriano La Regina dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte; vi partecipano studenti e laureati dell'Università di Roma-Sapienza e di diversi altri atenei italiani ed esteri (spagnoli, catalani, americani e tedeschi): le sorprese non sono finite, e-fondi permettendo- vale la pena di dedicare tempo e passione ad un luogo così splendido e ricco di storia... 

Vi consiglio di visitare il museo di Isernia per vedere la ricostruzione della stoà e gran parte dei reperti esposti al pubblico, mentre ai visitatori del sito archeologico (aperto a partire da maggio dalle 8.30 alle 19.30, chiuso il lunedì; in inverno è invece aperto dalle 10 alle 16) è possibile ammirare di persona l'imponente teatro-tempio insieme alla parte settentrionale del complesso: il tempio ionico ed il tempio A, che sono precedenti al teatro, le tabernae (botteghe) romane, che sono di età imperiale, e i piccoli ambienti medievali della zona N-E.

 Soprattutto, vi consiglio una visita da quelle parti perchè si respira un'atmosfera unica: gli abitanti del posto dicono che il teatro irradia una sorta di magia...e posso confermare che dopo esserci stata ho sempre avuto il desiderio di tornarci! 

 

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Commenti: 1
  • #1

    Attilio (martedì, 13 maggio 2014 16:08)

    e brava Anna!!